Non potendo ignorare tutto ciò che è ormai evidente, come l’urgenza di affrontare e insegnare meglio nelle classi della primaria tutto ciò che serve per una grafia leggibile e chiara, desidero descrivere l’utilità e il vantaggio che ogni bambino può avere dopo la prima esperienza di scrittura utilizzando solo la matita, sostituendo le penne tanto in auge oggi con una penna stilografica.
Indubbiamente comodità e velocità sono state le cause palesi del cambiamento in peggio della situazione scrittoria soprattutto nella primaria, e sono dell’opinione che, al contrario, attenzione e lentezza sarebbero la soluzione di tante brutte grafie, dei quaderni disordinati e più in generale della mancanza di cura nella conservazione delle cose.
È straordinario come, dalla mia esperienza in classe, sia educativo e formativo l’utilizzo della penna stilo che, da sola, addestra lo studente a tutta una serie di comportamenti che hanno poi ricadute su altre competenze che non sono solo la “bella grafia”.
La penna stilografica in primis guida ad una corretta prensione, che costituisce una delle cose più importanti da curare per una scrittura confortevole e non faticosa: infatti il pennino deve posizionarsi sulla carta con un orientamento e un’inclinazione adeguati per favorire lo scorrere dell’inchiostro e del pennino stesso. Se queste attenzioni, conseguentemente ad una prensione rigida e “a pugno” ad esempio, non sono corrette, la penna non scrive. Questa ricerca della posizione adeguata e proporzionata alla propria mano, porta a quella consapevolezza necessaria per acquisire concentrazione, cura del dettaglio e lentezza. Queste peculiarità non facciamo fatica a comprendere che sono tutte a vantaggio di altre competenze richieste allo studente durante la sua vita scolastica.
Inoltre, a differenza delle penne roller o cancellabili che per scrivere necessitano di una posizione molto verticale rispetto alla carta e in più tracciano linee discontinue, la penna stilografica favorisce una posizione più naturale della mano e non è necessario premere per far uscire meglio l’inchiostro o migliorare il tratto che lascia scorrendo. Il segno è nitido, preciso e fluido. Più bello.
Tutte queste caratteristiche concorrono a rendere la scrittura più comoda.
Naturalmente è necessario qualche tempo di allenamento ma in futuro consentirà sessioni di scrittura molto più lunghe e meno faticose.
I bambini e i ragazzi, dopo una prima fase di allenamento (proprio come uno sportivo) acquistano abitudini corrette dando loro, successivamente, la possibità di concentrarsi su altre cose come l’ortografia e la grammatica. La mano scorre più “serena” sul foglio e la scrittura, più precisa e più bella (perché no?), segue il flusso dei pensieri senza dubbi sulle forme e scorre fluida sulla carta senza ostacoli.
Col tempo si diventa più ordinati e le macchiette qua e là spariscono.
L’ordine grafico si trasforma in ordine mentale e le basi per una personalizzazione della propria grafia sono ben radicate.
ALESSANDRA BAROCCO
Grafica, calligrafa ed insegnate