Salvatore Veca  nostro socio d’onore invia una lettera alle scuole del nostro paese

“Cara scuola, ti scrivo…”, questo potrebbe essere l’incipit, preso in prestito dal grande Lucio Dalla, di un pensiero da rivolgere a tutti coloro che abitano il vasto e variegato mondo della scuola ai tempi del coronavirus. La terribile epidemia, da cui speriamo tutti di uscire al più presto anche grazie all’impegno civico e alla responsabilità morale di ciascuno di noi, ci insegna molte cose. In particolare, ci insegna e ci mostra l’importanza di alcune cose proprio quando esse sono investite dal rischio della perdita. Pensiamo, com’è naturale per noi di Fondo Scuola Italia, alla destinataria di questa lettera con il suo bravo pensiero, alla scuola. Ora, insegnare e imparare on line sono attività molto meritorie e utili, senza dubbio. Nelle circostanze della terribile epidemia, diventano l’unico modo per preservare la continuità della didattica e della formazione. Ma è difficile non provare la sensazione che ci manchi qualcosa, della complessa esperienza dell’educare persone. Perché l’educare è un processo che coinvolge rapporti interpersonali, chiama in causa ragioni ed emozioni, menti e corpi, dà luogo alla comunità educante. E, se ci pensate, questa è proprio una cosa molto, molto importante per tutti noi. Il che volevasi dimostrare.

Salvatore Veca

 

 

 

 

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